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Schizofrenia, uso cronico di benzodiazepine aumenta il rischio di mortalità

15 maggio 2012

Nei pazienti schizofrenici, l'uso cronico di benzodiazepine è associato a un aumento del rischio di decesso, mentre il trattamento con un antidepressivo o con diversi antipsicotici in contemporanea non lo è, stando ai risultati di uno studio osservazionale di autori finlandesi e svedesi, pubblicato sull’ultimo numero di Archives of General Psychiatry.

Secondo quanto dichiarato in un’intervista dal primo autore dello studio Jari Tiihonen, dello University of Kuopio and Niuvanniemi Hospital di Kuopio (Finlandia), il messaggio importante per i medici è che non dovrebbero andare contro le linee guida di trattamento, che raccomandano di evitare l'uso cronico (cioè per più di un mese) di benzodiazepine in questi pazienti.

Invece, l’uso prolungato delle benzodiazepine nei malati di schizofrenia è comune in Finlandia, negli Stati Uniti e in altri Paesi, il che secondo i ricercatori, suggerisce che l'uso di questi psicofarmaci può contribuire alla mortalità tra questa popolazione di pazienti in tutto il mondo.

Oltretutto, scrivono Tiihonen e gli altri ricercatori nell’introduzione del lavoro, allo stato attuale non si sa se l'uso di antidepressivi o benzodiazepine abbia un effetto netto benefico nel trattamento della schizofrenia; perciò, non c’è alcuna conclusione sul loro utilizzo nelle linee guida sul trattamento della schizofrenia.

Per far luce su questa materia, gli autori del lavoro hanno incrociato i dati sulla mortalità e quelli sulla prescrizione di farmaci dei relativi database nazionali finlandesi, per valutare l’utilizzo di antipsicotici, antidepressivi e benzodiazepine e la mortalità dovuta a una qualunque causa in 2.588 pazienti adulti ricoverati per la prima volta con una diagnosi di schizofrenia durante un periodo di 8 anni (tra il 2000 e il 2007).

Dopo aver aggiustato i dati per una serie di fattori potenzialmente confondenti, l'utilizzo corrente di due o più antipsicotici non è risultato associato a un aumento della mortalità rispetto alla monoterapia con questi agenti (HR 0,86); il non usare nessun antipsicotico pare invece associarsi a un raddoppio del rischio di mortalità (HR 2,09), mentre l’assunzione di due o più antipsicotici si associa a una riduzione del rischio del 61% rispetto al non utilizzo di alcun antipsicotico.

Anche il prendere un antidepressivo è apparso associato a una riduzione del rischio di decesso, quasi dimezzato (HR 0,57), collegata per lo più a una marcata riduzione delle morti per suicidio.

Al contrario, l’uso cronico di benzodiazepine è risultato associato a un rischio quasi doppio di mortalità (HR 1,91) e quasi quadruplicato di suicidio (HR 3,83).

Secondo i ricercatori, oltre l'80% di tutti i decessi si è verificato durante periodi in cui le prescrizioni ricevute dai pazienti contenevano più delle 28 dosi giornaliere definite di benzodiazepine e oltre il 90% dei pazienti ha preso le benzodiazepine per lungo tempo.

Inoltre, considerando la politerapia con benzodiazepine, l’uso cronico di tutte le combinazioni considerate è risultato associato a una mortalità superiore rispetto al non uso di questi farmaci, indipendentemente dall'uso o meno in concomitanza di farmaci antipsicotici o antidepressivi.

Al contrario, in tutti i confronti a coppie, sia l’uso di antidepressivi sia quello degli antipsicotici sono risultati associati a una mortalità più bassa rispetto al non uso di questi farmaci.

Questi risultati, scrivono gli autori nella discussione, confermano quelli di altri studi che suggeriscono come gli antidepressivi possano aumentare gli effetti terapeutici degli antipsicotici, che possono essere rilevanti per ridurre il rischio di mortalità.

Secondo Lone Baandrup, dell’Università di Copenhagen, in Danimarca, che ha anch’egli studiato i rischi della politerapia nella schizofrenia, ma non fa parte del team autore dello studio appena uscito su Archives, "un messaggio importante di questo lavoro è che la politerapia deve essere considerata in modo altamente differenziato. Sia l'efficacia sia - come dimostra questo studio - la sicurezza devono essere considerate diversamente per le diverse combinazioni di farmaci (per esempio, antipsicotici + benzodiazepine, antipsicotici + antidepressivi, antipsicotico + antipsicotico)”.

Baandrup ha anche aggiunto che le possibili preoccupazioni relative alla sicurezza (soprattutto per quanto riguarda il suicidio) del combinare antipsicotici con antidepressivi non hanno più ragione di essere grazie a questo studio, che mostra una sostanziale diminuzione dei decessi per suicidio nei pazienti trattati con entrambe le classi di psicofarmaci.

J. Tiihonen, et al. Polypharmacy With Antipsychotics, Antidepressants, or Benzodiazepines and Mortality in Schizophrenia. Arch Gen Psychiatry. 2012;69(5):476-483. doi:10.1001/archgenpsychiatry.2011.1532
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